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FUORI USO

by Scala H

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1.
1984 Mainstream Megaloman Ufo Robot ! Colombo e Derrick mi inseguono ancora e Per non farmi mancare davvero più nulla Lo stato Leviatano m’ha appena soppresso il “ rapido” per Milano E come cinica successiva sua mossa Ha devastato l’amor mio proprio Regalandomi il festival dei fiori però via Skype Te invece giuri che la musica è musica Soltanto se in quanto se Sta sul Mainstream O Spotify DA quando mai ?! Da quando sai Che Mamma Rai non passa più Sordi e Tognazzi Alle TV Lo so che non va bene Ma è più forte di me Preparami un Cortado caffè per i “ 2 minuti di odio”! male che vada Ci quereliamo dalle parti di Piazzale Clodio Tanto sei te che mi chiedi “ 1984 è un TELEFILM od un romanzo ?” cosa ti preparo per pranzo? Aria di Lock down su Loano Ed è pure vegano ! A me cresciuto a Baudo e Tele Mike metto ancora il Natale davanti ad Halloween Scusami tanto Heineken ma casomai Ah come rimpiango i festival di Lauzi e De Andrè Scuola dei genovesi Nessun rapper fra di noi Testi e rime ancora illesi Te invece giuri che la musica è musica Soltanto se in quanto se Sta sul Mainstream O Spotify DA quando mai ?! Da quando sai Che è più forte di te Preparati un livido Post per i “ 2 minuti di odio” male che vada ci risaliamo su quel podio raffica di querele facili su piazzale Clodio E rivedo te al pronto soccorso del diritto costituzionale giurista fai da te ti ingaggio sì ma con un labiale mi proponi querela per chi passeggia in violazione del decreto sotto casa con il cane sequela di insulti : neuroni sporadici su questo social che è un ospedale per artisti mancati protagonisti malati dalle bacheche ci sentiamo discretamente compresi e finalmente sdoganati ah come rimpiango il festival di Cannes e Le Croisette Ugo Tognazzi coi suoi spaghetti e coi suoi Caffè Te invece giuri che la musica è musica Soltanto se in quanto se Sta sul Mainstream O Spotify Da quando mai ?! Da quando sai Che è più forte di te Te invece giuri che la musica è musica Soltanto se Riesci a connettere Il bluetooth Con il kazoo Tu non lo sai Chi fosse mai Furia cavallo del west Che beve solo caffè!! Simon le Bon coi suoi Duran Sono stati una fugace meteora Ti sposerai invece con chi Quaggiù ci lascerà Una sola idea che sia più forte Di te dei tuoi TANTI perché e dei tuoi tanti caffè Furia cavallo del west Che beve solo caffe Simon le Bon coi suoi Duran Furia cavallo del west Che beve solo caffe
2.
Così mi scopri ancora qua sorella infedeltà tu avevi ormai giurato che saresti andata via da me da questa mia confessione però ti dedico una canzone che un desiderio non tramuta in realtà mai E guardami negli occhi sappi quante volte piansi credi che per questo solo sia fuori uso ma non mi vedi? Al casello dell’autostrada aggrappato a un altro ieri dentro a questi stessi occhi d’amore mi tremano i polsi non vedi per sapere che non sono l’unico a questo mondo a gettarmi senza rete dal mio circo e nel profondo ho una scintilla che non brilla e ci ho infilato un segnalibro tra certe pagine ingiallite da un mezzo cuore accetto il consiglio se fuori uso lo hanno chiamato e tra le pieghe del volto ci hanno azzeccato tra me stesso e questo muro c’è un altro cielo stanne sicuro oh che non sono fuori uso ancora no fuori uso mi dico no fuori uso davvero no fuori uso Musica ti arrampicherai ancora per di qua se tu la libererai ti accorgerai che all’ultima stazione là tra luna e infedeltà corre la miccia che farà esplodere la tua canzone e che prenderà a morsi la tua realtà dai E guardati negli occhi sappi quante volte urlasti credi che per questo solo sei fuori uso ma non ti vedi? al cospetto della notte tra il lampione e un altro dubbio oltre a questi stessi passi scende la pioggia anzi il diluvio per capire che non sei l’ultima a questo mondo a gettarti senza rete dal tuo circo e nel profondo hai una scintilla che non trema e ci hai infilato un segnalibro tra certe pagine indurite da un finto amore lo vuoi un consiglio? se fuori uso l’hanno chiamato e tra i guasti del tempo ci hanno azzeccato tra te stessa e la paura dai il nome a una stella stanne sicura che tu non sei fuori uso ancora no fuori uso ti dico no fuori uso davvero no fuori uso
3.
Ci sono passi che fai da bimbo che poi li ritrovi da grande ci sono luoghi per cui vale ancora la pena di andare distante non sei l'unica ad aver ricevuto in dono questo cuore in allarme con scritto non si può mai più entrare lo so ma tu portati almeno dietro quel mazzo di chiavi per rimettere assieme un'anima fragile hai camminato sui vetri infranti così per te non fu mai facile però il cielo non è abbastanza scuro per non farti comunque urlare per ogni sbaglio da dilettante con te la vita ha giocato più duro che se fosse solo un muro a non farci più parlare a volte è anche un pugno nessun altro sa incassare per questo resto solo aggiungo sale al mare l'amore che ritrovo dentro alle canzoni che si fanno ricordare non come queste mie che portano un ricordo amaro amore mio non farci troppo caso se confondo il cielo con un teatro con un tetto che piovono da su fischi applausi fiori petali di camelie hai un animo gentile ragazza anni trenta nascosto da una ruvida copertina di altri giorni oh dolcezza che non torni Quando imparerò a rispettarti non sono l'unico ad aver ricevuto in dono un cuore in pausa questo cuore in allarme questo cuore in allarme l'amore che ritrovo dentro alle canzoni questo cuore è in allarme questo cuore è in allarme l'amore che ritrovo dentro alle canzoni e non so come curarlo se non attraverso te e non so più accompagnarlo se non attraverso te l'amore che ritrovo dentro alle canzoni e non so come curarlo se non attraverso te se non attraverso te
4.
La camicia era di Lino e nelle sere di novembre quella bomba non è esplosa tu che hai visto la mia sposa era bellissima e lo sai chi l’avrebbe detto ma me l’avresti scelta tu questa vita è già più dura di come l’hai lasciata e nelle sere di novembre ho immaginato una canzone mi hai regalato un aquilone mi riporterà il tuo nome e nelle sere di novembre hai gettato dadi all’infinito toccato il cielo con un dito e volerò con te e volerai da me e nelle sere di novembre la sua camicia era di lino questa vita è già più vera di come l’ho bruciata e nelle sere di novembre ho barattato un’emozione per due stracci di carriera se questa vita ha una preghiera sia per le sere di novembre sì questa vita era più vera ci hai fatto uscire di galera e volerai con me e volerò da te e nelle sere di novembre la sua camicia era di lino questa vita è una chimera questa vita è una chimera e nelle sere di novembre io ebbi accanto quella stella la più distante la più sincera irraggiungibile a metà intramontabile in realtà lei fa già parte ormai di me così ti porto ovunque ormai con me e nelle sere di novembre e volerai con me e volerò da te e nelle sere di novembre se questa vita ha una preghiera sia per le sere di novembre se questa vita ha una preghiera sia per le sere di novembre se questa vita ha una preghiera sia per le sere di novembre se questa vita ha una preghiera sia per le sere di novembre
5.
Li cerco quegli sguardi che si inseguono poi vedo quei ragazzi che si svegliano si scambiano promesse su quegli autobus assomigliano ai nostri ma di mille anni fa e le vedo le persone che non cambiano mi chiedo come fanno a non provare freddo gli vien dato un cuore solo ma resta gelido davanti a questo spettacolo a questo miracolo che le vedo le persone che poi invecchiano si staccano biglietti su quel treno per inferno o paradiso l’ultima fermata biglietto di sola andata quella ragazza ha sorriso a quel disco degli U2 all’ora di ginnastica il suo sorriso di plastica E le vedo le persone che non cambiano gli vien dato un giro solo ma non scendono il destino assegna un libro non lo leggono mi rubano le matite le loro gomme cancellano la libertà la mia la tua la sua quella signora ha sorriso a me non la conosco neanche so il suo nome se questo è un déjà-vu spiegatemi per dove gli vien dato un giro solo ma non scelgono mi insegni come poi fanno a rigirarsi lo specchio gli vien dato un cuore stanco nel loro mondo perfetto Così le vedo le persone che non cambiano più e le vedo le persone che non cambiano mai mi rubano le matite le loro gomme cancellano l’ingenuità Gli vien dato un giro solo ma non scelgono mi insegni come poi fanno a rigirarsi lo specchio gli vien dato un cuore stanco nel loro mondo perfetto Così le vedo le persone che non cambiano più e le vedo le persone che non cambiano mai mi rubano le matite le loro gomme cancellano l’ingenuità
6.
Oh ciao c'è dentro ad ogni stanza la più scura c’è della notte la paura c’è che siamo noi che respingiamo offese e una valigia di cartone il pregiudizio sull’ultimo binario fai che sia quello giusto per accorgersi che non c’è più gusto ad appartenere a una Nazione come questa qua E c’è che siamo noi che portiamo i lividi nascosti e neanche tanto bene sulla fronte e che gettiamo i sogni in alto e all’orizzonte. c’è che siamo noi che abbiamo preso il volo per un rapper di quartiere che non credevamo più a niente ed aggrediamo un cornetto Tra la notte e per la gente che viene su dal nord c’è un uomo solo con la sua vita comoda giù a raccogliere parole cadute giù per sbaglio da un ermetico poeta è il mestiere nostro acchiappare quei sogni che non fanno che cadere giù oltre alla squallida fermata della metro B de sta borgata dove i tram non vanno avanti più c’è che siamo noi la capitale che inizia da San Basilio e mai finisce Sulla Nomentana inizia un’altra settimana a infilare una pompa di benzina dalla sera alla mattina per noi che confondiamo il cielo e i suoi colori con una squadra e se non fosse per la nostra Lazio non ci terreste buoni ad accettare questo strazio se ci penso è tutto qua c’eri nato tu già c’è che siamo noi nel parcheggio che se non fossimo nati qua non la fregheremmo mai la paura è benvenuta in una stanza vuota di ricordi se l’affronti sembra meno muta E c’è che siamo noi che portiamo i lividi nascosti e neanche troppo bene sulla fronte che gettiamo i sogni in alto e all’orizzonte. e c’è che siamo noi che spingiamo sul pedale oh euforica diretta che inganniamo il tempo visto che le carte sono uscite male C'è che sarete voi a dirci come finirà la nostra storia sul guard-rail o all’ospedale e c’è che siamo noi la capitale c’è che siamo noi la capitale che inizia da San Basilio e mai finisce che inizia da San Basilio e mai finisce
7.
Vorrei fili d’erba vorrei i tuoi Dei vorrei ma dove sei? poterti parlare vorrei fra me e me vorrei sì proprio te vorrei e non ce n’è di poterti trovare un giorno saperti trovare quel giorno chissà se sei in tutte queste chiese fra tutte queste cose fra tutte queste case ti lascio scappare sei tu che sei nei giorni sei tu che poi scompari sei tu che non ritorni vederti cambiare un giorno lasciarti cambiare quel giorno lo sai che vorrei È perché ci sei tu ritorna sulle ali del giorno che scompare ma se ci sei tu ritorna nei discorsi di chi mi sa ascoltare ma non mi lasciare qui no non mi lasciare così Vorrei oceani nuovi vorrei la tua astronave vorrei una terra madre ancora per noi vorrei il tuo pianto amaro non scendesse invano vorrei tenderti una mano per levarsi dai guai da questo giorno levarsi dai guai che ci vedo intorno Io vorrei È perchè ci sei tu ritorna sulle ali del giorno che scompare ma se ci sei tu ritorna nei discorsi di chi sa ancora amare finché ci sei tu ritorna dentro al vento che accarezza il mare so che ci sei tu ritorna e soltanto se poi mi saprai ascoltare Ma non mi lasciare qui no non mi lasciare così ma sì vorrei vorrei vorrei perché fa ancora male perché fa così male perché
8.
Ciao ragazzina dai capelli blu sapresti dirmi cosa ci facevi laggiù che a mezzanotte non puoi dirmi che hai un giorno in più ma se tu vuoi che io prenda il largo vuoi un vecchio disco? questa casa non è un albergo mi scioglieresti ‘sto cuore perennemente in inverno? c’è chi ti ha vista sul Verona-Salerno senza biglietto né valigie ma un malessere interno conta i tatuaggi che hai dispari cancelleresti ’sto inferno? Per molto meno ti innamori tu hai già cambiato missione nazione e pure tabù per cosa valga la pena non ritornarci mai più normale no non sei tu banale per nulla eccezionale normale no non sei più banale per nulla eccezionale Ciao bel ragazzo dai capelli verdi ti scordi l’eco progetto se un telefono perdi che a capodanno non puoi dirmi che hai una vita tu ma se tu vuoi che mi tolga di torno c’è un vecchio disco un giorno nuovo o nuovo giorno tua madre un po’ ti costringe spaghetti pollo e patate al forno c’è chi ti ha visto ritornare a Palermo con l’accento ormai del Nord che ti faceva da schermo artista immerso nel pallone e messaggini di scherno Chorus Ciao caro Fra perché non canti parte la base fai magie quasi quasi mi incanti non eravamo il Paese dei candidati e dei Santi questa mia ansia metropolitana “Lugano addio” “Barbarossa” Ivan Graziani davanti sdoganatemi almeno questo pezzo funky ciao ex ragazzo dai capelli bianchi ti trascini un sole a stracci dentro ai giorni stanchi con tuo figlio non ci parli non sai quanto gli manchi fumo di Londra tetti parigini fai lo slalom tra ideali sequestrati ai confini compri case tutto intorno allontanando vicini Chorus
9.
Soltanto poche parole Non resta nel cuore se tu non l’accendi più benedetta emozione e questo lo sai non ti durerà ma tu se ti arriverà quando non te l’aspetti più questo dritto dolore che ti cambia il colore dei giorni e del mood Perché quando tu perdi l’amore e lei dice soltanto poche parole dai rumori del mondo della televisione vorresti nasconderti tu e vorresti ferirti in volo e fermarti ma quel che succede rimane da solo rimani in volo Così arriverà quando non ci pensavi più questo sciocco dolore che ti annulla l’umore dei giorni e del mood se ti ricapiterà una canzone giù te la riciclerà quel suo vecchio blues per ritirarti un po’ su Perché quando tu perdi l’amore e lei dice soltanto poche parole vorresti che lei ti fermasse il dolore non ha poi tanto da dirti dai rumori di fondo della televisione vorresti nasconderti tu vorresti calmarti da solo e spiegarti ma quel succede rimane in volo rimani da solo
10.
A volte mi faccio paura pensando che non ricordo più Roma né gli americani a Roma se non in quel film di Woody Allen ultima campana suona cara Prof prima della maturità soltanto io mi immaginavo la scommessa sulla felicità per noi ragazzi della terza A Però ci accontentiamo di vivere noi che volevamo decidere e tu che ci hai visto anche sorridere dimmi che voto ci dai adesso tu Di questi tempi anche esistere è una condizione non una scelta su questo pianeta cova la cenere difficile capirlo quando ne sei allergico tu ultimo tramonto sull’anno sciagurato che ora se ne va addio al venti venti questo sole è freddo probabilmente malato però c’è la pubblicità a raccontarci che tutto ciò ci ha reso migliori chi forse noi che telefonavamo a gettoni imitando la Street dance danny Amatullo tu cinico pubblicitario ora non alludi più a noi generazione “balliamo sul mondo” quel buon futuro a te è diventato un presente sciacallo per noi ragazzi della terza A Però ci accontentiamo di vivere noi che volevamo resistere e tu che ci hai visto anche decidere dimmi che voto ci dai adesso tu E tu Lucia dimmi chi sono diventati mai questi ragazzi che spingono bici coi fari coi portapacchi legati alle spalle che ci hanno invaso le città che il freddo e le macchine se li portano via se li portano via Però ci accontentiamo di vivere noi che volevamo insistere e tu che ci hai visto anche sorridere dimmi che voto ci dai adesso tu adesso tu adesso tu adesso tu
11.
Papà lui mi diceva la guerra no, il nostro è un paese che mai ci andrà allora perché adesso apro il giornale e vedo che è il mio nome che partirà fratello mi diceva io sarò pronto è questo il mio lavoro e studierò allora perché adesso apro il giornale fratello mio a scuola non torni no i sogni e questi giorni senza il tuo nome ti son passati avanti da lì non hai un modo per toccarli però sai come adesso stringi forte dimmi se sai che il mio migliore amico lui mi chiedeva ma è giusto questo mondo la società? eppure proprio oggi leggo il giornale la sua battaglia persa finisce là su quella strada vuota lui che piangeva bottiglie sassi vetri la libertà e il solito giornale che concludeva la gioventù è schiacciata e non passerà non passerà non passerà Che siamo così appesi qui a tutti i sogni alle speranze noi siamo così appesi qui a questo benedetto filo E Claudia mi diceva non sono pronta amore è una parola fin troppo grande e allora perché adesso piego il giornale e mi sento che Claudia si sposa Claudia si sposa Claudia si sposa già Che siamo così appesi qui a tutti i giorni alle speranze noi siamo così appesi qui a questo benedetto filo Papà lui mi diceva la guerra no, il nostro è un paese che mai ci andrà allora perché adesso la pace è morta e sento che è il mio nome che se ne andrà ma vedi in fondo Claudia io credo che davvero sia la musica che poi passerà ma vedi in fondo Claudia io credo che davvero sia la musica che ci salverà ci salverà ci salverà salverà

credits

released March 29, 2021

Musiche e testi di Dici
Voce: Marco Merli
Direzione artistica: Wahoomi Corvi e Francesco Chiari

Basso: Christian Coruzzi e Graziano De Palma
Batteria : Gregorio Ferrarese e Francesco Chiari
Cori : Tommaso De Blasi
Piano e tastiere: Graziano De Palma
Piano in "Fuori uso"; Natalia Zacon
*Voce per “Ragazzi della terza A” e 2Qua a Modena! Sofia Malpeli
Registrato negli studi Real Sound a Langhirano (PR) da Wahoomi Corvi e al Noise Studio di Parma da Francesco Chiari

Cuore in allarme, Per le sere di Novembre, Ragazzi della terza A, Claudia si sposa già e Qua a Modena registrati al Real Sound Studio. Tu ritorna registrato al A Beat Studio di Roma. Tutti gli altri brani registrati al Noise Studio.

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Scala H Reggio Emilia, Italy

Scala H è una band musicale che nasce nel 2018 dall’aggregazione di un gruppo di amici di Parma, con esperienze musicali sia in Italia che a Los Angeles. L'esperienza decennale confluisce oggi in questo progetto, che abbina innovazione e ricerca musicale e lessicale. Centrale il lavoro di DICI, vero e proprio ghost writer della band, autore sia dei bellissimi testi che delle musiche del gruppo. ... more

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